sabato 2 giugno 2012

IL METEREOPATISMO È L'ANIMA DEL TURISMO

Sarà anche vero che “marzo è pazzerello” e che “ad aprile non ti scoprire, a maggio vai adagio, a giugno poi, fai quello che vuoi” e che “non ci sono più le mezze stagioni” ma, verrebbe da dire con un nuovo aforisma: “che palle la primavera trentina!”. E serve a poco sapere che anche nel resto d’Italia e d’Europa le cose non vanno diversamente. Il fatto è che noi ottimisti per natura “ci aspettiamo il meglio come ogni primavera” come dice Lorenzo Jovanotti. Invece, dopo un marzo che secondo i dati di Meteotrentino è stato il più caldo dal 1921 (12,9 gradi di media) con soli 5 giorni piovosi, c’è stato un aprile più freddo del solito (12,2 gradi) e con 14 giorni di pioggia. Nel momento in cui scrivo non ci sono i dati definitivi di maggio, ma l’andazzo l’abbiamo visto tutti: pochi giorni caldi, pioggia, nevicate in montagna. A questo punto si spera in un giugno nel quale si possa davvero “fare quello che si vuole” del punto di vista dell’abbigliamento. Voglio azzardare anch’io una previsione: come ogni anno il passaggio dal piumone alle finestre spalancate di notte e dal maglione al costume da bagno di giorno sarà immediato. Come al solito chi si lagnava il lunedì dicendo: “sarìa anca ora che vegna en poc de calt”, il martedì affermerà: “che stofek che l’è”. Gli unici a non cambiare atteggiamento saranno gli albergatori che continueranno a lamentarsi (giustamente) per il brutto tempo che scoraggia i turisti e (assurdamente) con le previsioni meteo che ne annunciano l’arrivo. Secondo loro ai turisti va detto che farà sempre bel tempo, tanto poi alle loro rimostranze alla reception si potrà sempre dire che hanno toppato quelli che hanno fatto le previsioni meteo. Ad onor del vero, ogni tanto le previsioni, quelli del meteo le toppano davvero (durante il fine settimana del 12 e 13 maggio si preannunciavano disastri che non si sono avverati). Comunque la soluzione non c’è, a meno che l’assessore al turismo Mellarini non usi i potenti mezzi della Provincia intervenendo presso il padreterno o madre natura o il colonnello Giuliacci sostenendo le ragioni di Trentino Marketing. Per una volta la cosa sarebbe ben accetta anche da chi solitamente è critico con le tentacolari possibilità della Provincia. Infatti, il bel tempo in fondo piace anche ai trentini e non solo a chi da noi ci viene in vacanza.

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