Terza pagina riporta spesso lamentele di cittadini nei confronti dei ciclisti che non rispettano il codice della strada, percorrendo le ciclabili a velocità elevata con le loro tute da clown oppure viaggiando accostati in due o in tre sulle strade normali o ancora non fermandosi agli stop ed ai semafori rossi. Ma ci sono anche altre categorie di persone che dovrebbero diventare un po’ più civili. Sto parlando di quelli che vanno a cavallo nei paesi e non raccolgono le voluminose cacche dei loro animali e di quei motociclisti che attraversano i centri abitati a velocità elevatissime sorpassando magari dove non potrebbero mettendo in pericolo pedoni e automobilisti.
Purtroppo sembra che certe persone abbiano un senso di civiltà a senso unico, cioè che esso valga solo per se stessi. L’ingegner Drastico, esperto in situazioni di inciviltà stradale dello studio di consulenze CAOS (Civiltà Assente O Sospesa), ha dato la sua ricetta per la soluzione al problema che lei ha esposto. Eccola: “Alcuni sindaci trentini si sono rivolti a me perché avevano gli stessi problemi sulle strade dei loro Comuni, con un via vai di ciclisti, cavalieri e motociclisti che non rispettavano niente e nessuno. Il problema è stato risolto con un’ordinanza comunale che permetteva il transito di tali categorie solo in due fasce orarie: dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 20. In questi orari si creava un enorme afflusso di bici, moto e cavalli. I motociclisti si ribaltavano scivolando sulle cacche dei cavalli, i cavalli prendevano a zoccolate i ciclisti disturbati dai colori delle loro tute, i ciclisti, spaventati da moto e cavalli, uscivano dalle strade principali forando le gomme sullo sterrato. Scoppiavano risse tremende tra le varie categorie, con i motociclisti convinti che fossero i ciclisti a fare la cacca sulla strada per fare loro dispetto. Dopo una settimana di transito a fasce orarie non si sono più visti né moto né cavalli né bici”.
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