Le scrivo a proposito di un argomento che potrà sembrarle poco importante in confronto ad altre problematiche, ma sono sicuro di interpretare il pensiero di molti maschi trentini e non trentini. Sto parlando di un comportamento femminile che è spesso motivo di contrasto all’interno della mia famiglia ma penso anche all’interno di molte altre. Mi spiego: è una cosa risaputa che quando qualcuno è sotto la doccia e un’altra persona fa scorrere dell’acqua in un altro locale dell’abitazione, ad esempio tirando lo sciacquone del water o aprendo il rubinetto in cucina, dal soffione della doccia esce acqua bollente. Non riesco a farlo capire a mia moglie e immancabilmente, non appena io vado a farmi una doccia: o lei deve risciacquare l’insalata, o deve andare in bagno e tirare l’acqua, o deve lavare a mano una maglia di lana e io ogni volta mi prendo delle scottate terribili. C’è una soluzione secondo lei?
Se come soluzione lei intende quella di fare capire scientificamente a sua moglie che se in un’abitazione c’è un rubinetto A aperto da cui esce acqua calda e si apre un rubinetto B di acqua fredda, dal rubinetto A uscirà solo acqua bollente perché c’è una tubatura unica e l’acqua fredda sarà stata deviata verso il rubinetto B, le dico subito che né lei, né io, né il suo idraulico, né il premio Nobel Carlo Rubbia riusciremo a farlo. Le posso dire invece come si comporta un mio amico che è nella sua identica situazione. Non appena è sua moglie che è sotto la doccia, lui ogni 10 secondi beve un sorso d’acqua dal rubinetto della cucina, poi lava il cane, risciacqua delle damigiane, innaffia l’orto e compie tutta una serie di attività che prevedono l’uso di acqua. Il mio amico è consapevole che tutto questo non serve a fare comprendere nessuna teoria alla propria moglie, ma i gridolini che sente uscire dal bagno quando dal soffione esce l’acqua bollente gli danno comunque tanta soddisfazione.
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