giovedì 6 maggio 2010

RICONVERSIONE NUCLEARE IN VALSUGANA

Qualche giorno fa c’è stato un incontro tra il presidente del consiglio Berlusconi e il presidente russo Putin nel quale si è parlato di nucleare. “Abbiamo parlato molto del futuro dell’energia nel mondo”, ha detto il premier, aggiungendo che “i lavori per la prima centrale nucleare in Italia saranno iniziati entro tre anni”. Berlusconi sa che questa è una scelta molto difficile: per il costo dell’opera, per i rischi che comporta avere un rettore nucleare In Italia (vedi Chernobyl) e di conseguenza per la possibilità che esso non sia molto gradito agli italiani. Per questo Berlusconi ha anche dichiarato: “prima di individuare un luogo in cui realizzare una centrale nucleare, bisogna che cambi l’opinione pubblica italiana. Dobbiamo fare una vasta opera di convincimento sulla sicurezza delle nuove centrali. In Francia le comunità locali scendono in campo per avere le centrali in casa loro: portano anche tanto lavoro e si scatena la rincorsa per averle”. Non so se questo sia vero, comunque sembra che siano già stati individuati anche nove siti possibili dove costruire la centrale. Si tratta di: Trino Vercellese (VC), Caorso (PC), San Benedetto (AP), Rovigo (RO) o Chioggia (VE), Montalto di Castro (VT), Borgo Sabotino (LT), Termoli (CB), Garigliano (CE) e Ostuni (BR).

Una fonte autorevole molto vicina agli ambienti russi (un mio vicino di casa che ha sposato una ragazza di Astrachan) ha rivelato che in realtà c’è un ulteriore sito che è stato indicato idoneo ad accogliere la prima centrale nucleare italiana. Si tratterebbe di Borgo Valsugana (TN). La stessa fonte autorevole ha riferito che all’incontro con Berlusconi e Putin era presente anche l’assessore all’ambiente della Provincia Autonoma di Trento Pacher. Sembra si sia parlato della situazione creatasi in Valsugana dopo l’inchiesta sulle presunte emissioni inquinanti dell’acciaieria di Borgo e le conseguenti richieste di chiusura dell’impianto da parte della popolazione. Da qui l’intenzione della Provincia di riconvertire l’acciaieria in un impianto più sicuro: una centrale nucleare di terza generazione.

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