giovedì 7 ottobre 2010

COMMENTO ALLA LETTERA DEL SIGNOR TOMIO SULL'INCONTRO CON I MEDICI PER L'AMBIENTE. Lettera sul quotidiano "L'Adige"

Vorrei commentare la lettera pubblicata su “L’Adige” mercoledì 6 ottobre 2010 con la quale il signor Giorgio Tomio si lamenta con i “Medici per l’ambiente” che durante un incontro pubblico secondo lui: “hanno chiesto a tutti i presenti di contribuire alla causa versando 50 euro a testa per pagare gli avvocati e le spese fin qui sostenute”. Il signor Tomio aggiunge: “ma chi glielo ha chiesto di fare quell’attività. Penso che gente che guadagna 10 mila euro al mese possa anche sobbarcarsi le spese, considerata anche la visibilità che hanno sempre voluto loro e solo loro”. Sempre su “L’Adige” dello stesso giorno, in un articolo nella cronaca della Valsugana sull’incontro pubblico in questione, viene riportato che la cifra di 50 euro sarebbe in realtà “la spesa massima da sostenere nell’ipotesi di raccogliere solo mille costituzioni”. Si sta parlando della possibilità per i privati cittadini di costituirsi parte civile nel processo riguardante l’acciaieria di Borgo Valsugana. Io però ho scritto per un altro motivo. Il signor Tomio nella sua lettera cita il testo di una canzone di Fabrizio De Andrè. Si tratta di “Un Medico” tratta dall’album “Non al denaro, né all’amore né al cielo” che secondo lui recita: “fare il dottore è soltanto un mestiere che non puoi regalarlo alla gente”. Il testo, senza errori di sintassi, in realtà è questo: “fare il dottore è soltanto un mestiere, che la scienza non puoi regalarla alla gente”. A me di questa straordinaria canzone invece piace di più la prima parte: “Da bambino volevo guarire i ciliegi quando rossi di frutti li credevo feriti. La salute per me li aveva lasciati coi fiori di neve che avevan perduti. Un sogno, fu un sogno ma non durò poco. Per questo giurai che avrei fatto il dottore e non per un dio ma nemmeno per gioco: perché i ciliegi tornassero in fiore”. Questa frase rispecchia perfettamente lo spirito con il quale i “Medici per l’ambiente” stanno cercando di fare chiarezza su una questione, quella dell’acciaieria di Borgo Valsugana che ognuno di noi dovrebbe desiderare risolta. Il mio personale grazie ai “Medici per l’ambiente” per questo. Ah, dimenticavo: il signor Tomio alla fine della sua lettera si chiede, a proposito di De Andrè: “che sia stato anche lui presente l’altra sera all’incontro dei medici per l’ambiente?”. Magari fosse vero. Vorrebbe dire che Faber è ancora tra noi. E poi se ci fosse stato lui i 50 euro li avrebbe tirati fuori sicuramente. Un saluto al signor Tomio.

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