giovedì 7 luglio 2011

MICHELANGELO MARCHESI (Assessore alla mobilità del Comune di Trento)

Commentando i dati dell’attività dei vigili urbani relativa all’anno 2010.

“I vigili urbani di Trento sono opportunamente severi nel garantire la sicurezza dei cittadini, l’ordine della circolazione e l’occupazione degli spazi”.

Pare di sentire il coro di lamentele di quegli automobilisti che vedono i vigili urbani solo come dei “persecutori”. Per me le cose stanno così: se c’è una norma da rispettare (e in questo caso è il “Codice della strada”), agli automobilisti che non la rispettano va comminata una sanzione. Non c’è molto da discutere o interpretare. Anzi: c’è un comportamento in particolare contenuto nel Codice che secondo me non è mai abbastanza rispettato dagli automobilisti. Si tratta di quello riportato nell’articolo 149 del titolo V relativo alla distanza di sicurezza tra veicoli. Al comma 1 si legge: “Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”. Aggiungiamo quanto insegnato in proposito nelle scuole guida e cioè che lo spazio di arresto di un veicolo è lo spazio percorso dal punto in cui il conducente percepisce il pericolo fino al punto di arresto. E nel caso di una velocità di 40 km/h lo spazio è di 20 metri circa. Basta guardare come le automobili viaggiano appiccicate per capire che la distanza di sicurezza non la tiene nessuno. Neanche in autostrada, se vogliamo dirla tutta, quando la velocità è molto più alta. Ecco, sulla distanza di sicurezza ci vorrebbe più attenzione (da parte di chi guida) e più severità (da parte di chi vigila). D’altronde, anche nel campo dei comportamenti degli automobilisti, vale il detto che si può applicare a tutte le situazioni: “male non fare, paura non avere”.

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