lunedì 2 aprile 2012

LE GRANITICHE “CERTEZZE” DI ALCUNI TRENTINI INTEGRALISTI

Capita a volte (e per fortuna solo a volte) di imbattersi in qualche trentino che fa sfoggio delle proprie granitiche certezze. La certezza, ad esempio, che gli italiani residenti al di sotto del Po sono tutti dei fancazzisti. Oppure quella che tutti gli extracomunitari sono dei ladri. Un’altra di queste certezze è che la futura residenza della propria figliola, una volta sposato il compaesano (in chiesa, ci mancherebbe altro!) sarà l’appartamento al piano di sopra. Ma le sicurezze di questi trentini non finiscono qui. Che gli omosessuali siano tutti pedofili per loro non è un mistero; e nemmeno che i bambini vittime di abusi diventeranno automaticamente dei “recioni”. C’è, da parte loro, la condanna senza attenuanti alle coppie che divorziano, alle donne che prendono il sole, fumano, bevono e non sposano il fidanzatino con cui stanno dalle medie. Ma anche ai maschi che non coltivano la campagna o almeno l’orto e non rasano l’erba del giardino due volte in settimana o a quelli che non lavano l’automobile e non fanno il cambio dell’olio o degli pneumatici da soli. E ancora a chi non va a messa, a chi non si sente “austriaco”, a chi si fa le canne, a chi non beve vino, a quanti insomma non sono catalogati, schierati e uniformati nella tipologia caratteriale e comportamentale del trentino DOC. Personalmente ai trentini “sputasentenze” preferisco quelli pieni di dubbi e che di tale pienezza non fanno mistero. Perché del resto i dubbi li hanno tutti, anche se spesso vengono nascosti sotto strati di dogmi e convinzioni indotti dall’ambiente, dalla famiglia e dal timore di quanto potrebbe “dire la gente”. I dubbi invece sono sani; non fanno provare l’ansia tipica di chi vuole avere tutto perfettamente sotto controllo e permettono di valutare le cose con calma e raziocinio. D’altronde, come diceva Gandalf lo stregone nel “Signore degli anelli”: “non siate troppo ansiosi di elargire giudizi perché anche i più saggi non conoscono tutti gli esiti”. Come la prenderà il trentino integralista di cui sopra quando verrà a sapere che la figlia nubile è incinta e che non sposerà uno del paese, ma andrà a convivere all’estero con un ragazzo straniero? O quando il figlio confesserà con grandissima difficoltà di essere gay? Anche un tale retrogrado forse si convincerà che sull’altare delle proprie certezze si può sacrificare molto ma non la felicità delle persone che si amano.

1 commento:

Barbara M. ha detto...

Ciao Paolo! Ah, come ti capisco. Purtroppo di gente benpensante e ben attenta a non uscire dal gruppo per non destare sospetti e non essere additato come "diverso" è pieno il mondo e tutto l'italico tacco. Ho avuto modo di vivere in posti diversi, in diversi ambienti, in diverse città, ma il problema è sempre lo stesso. Se non ti conformi al modus vivendi che di volta in volta viene ritenuto consono o generalmente accettabile, sei guardato con sospetto se non addirittura, emarginato.
Il modo di vestire "strano", orari "strani", parlare di argomenti "strani" non è altro che rinunciare all'istinto gregario e seguire con convinzione le proprie attitudini e abitudini, senza preoccuparsi delle conseguenze che, mostrarsi come si è in realtà ,avrà sulla comunità con cui volente o nolente si convive. Dietro giudizi perentori e critiche superficiali si nasconde ,spesso, l'assoluta non conoscenza di un altro mondo al di là del proprio verde e rasato giardino e a volte il desiderio nascosto e mai confessato di somigliare, anche solo per un giorno a quegli strani tipi lì. Pensieri tipo.. " ..per carità.. non li capisce nessuno, ma che grandi ! Fanno quel cavolo che gli pare e sembra pure che non gli importi nulla del giudizio degli altri..beati loro, potessi io..anche solo per un giorno!!!
Se tutti fossero convinti o almeno felici del proprio modo di vivere non avrebbero tempo , né voglia di giudicare la vita degli altri. Perciò, sono arrivata ad una conclusione: alla base di tutto questo c'è insoddisfazione. Peccato, tanto tempo sprecato ad additare gli altri, invece di capire cosa rende felici davvero ognuno di noi. P.S. I love Trentino by Barbara from south Italy