martedì 28 febbraio 2006

BESTIARIO DEL VESTIARIO

Uno dei principali motivi di litigio delle coppie, soprattutto nel periodo degli sconti, è la parsimonia degli uomini per i vestiti. Parsimonia non tanto nell’acquisto, ma nell’uso. A me piace così tanto andare per negozi che ci vado ogni quattro anni, di solito nell’anno dei mondiali di calcio: l’ultima volta era successo nel 2002, quest’anno non ho potuto tirarmi indietro. Anche perché è normale che poco tempo prima della rassegna iridata i miei pantaloni siano un po’ “slisi”… neanche mia moglie stirasse con l’accetta, le magliette scolorite… praticamente trasparenti come il cellophane, calzini e mutande bucate… o meglio crivellate. Vado a fare shopping una volta ogni quattro anni, ma non bado a spese… Compro: sette paia di pantaloni (uguali ma di colore diverso), sette maglie dello stesso colore dei pantaloni (per non sbagliare abbinamento), sette magliette… anche diverse, una dozzina di mutande e due dozzine di calzini. Praticamente potrei vestire una squadra di calcio. Vestiti nuovi implicano una nuova organizzazione dell’armadio.

La mia vest… hit parade è:
  1. vestiti nuovi: per le occasioni formali (uscire di casa …);
  2. vestiti semi nuovi: per le occasioni informali (stare in casa…);
  3. vestiti abbastanza usati: per i lavori domestici di routine (guardare la televisione, leggere il giornale…);
  4. vestiti molto usati: per i lavori domestici pesanti (grigliate, bricolage…);
  5. vestiti usatissimi: per i lavori sporcaccioni (imbiancare, cambiare l’olio dell’automobile…).
Considerando che tra il punto uno ed il punto cinque possono passare anche degli anni, io mi ritrovo ad imbiancare la cucina con un vestito alla Tony Manero ne “La febbre del sabato sera”. Dopo il punto cinque i miei vestiti escono dalla mia gestione, nel senso che magicamente non li trovo più, salvo poi ritrovarmi dopo qualche altro anno, con un maglione alla Dave Starsky, a pulire l’astina dell’olio dell’automobile con uno straccio che mi ricorda terribilmente la manica del vestito di Tony Manero! Solo una coincidenza? No, dopo averlo subdolamente fatto sparire, un maniaco senza alcuna pietà ne ha fatto stracci! Entro in casa arrabbiatissimo e colgo lo squilibrato in fragrante: mia moglie sta spolverando il lampadario con un pezzo della maglietta di Paolo Rossi dei mondiali di Spagna ‘82... sacrilegio! È il destino di tutte le donne, paladine di un’inutile guerra contro l’universo che naturalmente tende al caos. Donne e uomini combattono su fronti opposti: forze dell’ordine da una parte, teste di caos dall’altra. Una resistenza che segna la vita di un uomo fin da giovane. Quando vivevo con i miei mia madre mi diceva: “ Ma ti metti quelle mutande? Con quei buchi? Cambiati, dai! E se fai un incidente e ti tolgono i vestiti in ospedale?”. Ma che discorsi sono? Adesso gli infermieri, quando arriva uno in barella fanno i pignoli…. “Guarda, ha le stesse mutande di quando ha fatto l’appendicite dieci anni fa! Finchè non se le cambia non lo tocco!”. Oppure “Certo che certa gente ha di quei gusti… una canottiera azzurra! Come si fa ad accostarla al verde sala operatoria? Io non lo farei entrare!”. Poi mi immaginavo mia madre che veniva a trovarmi in ospedale dopo un mio incidente:”Mio figlio questo? Figuriamoci! Con questi calzini bianchi portati con i sandali? No, no, anche se sulla cartella clinica ci sono i suoi dati, questo non è mio figlio. Mio figlio deve essere quello là, sull’ altro letto, quello con il pigiamino di cachemire e le ciabatte di velluto da corsia”. Mi consolo, fino al 2010 sono tranquillo…

SRL: Scrittori a Responsabilità Limitata

Nessun commento: