Perché ciclisti possono passare col rosso?
Il codice della strada non prevede niente di simile, le biciclette infatti sono dei veicoli al pari di automobili e motociclette. Certi ciclisti adottano però sulle strade un codice di comportamento del tutto personale, secondo il quale possono attraversare col rosso e più in generale… fare quello che gli pare. Pedalare in gruppo appaiati occupando tutte le corsie disponibili (due sulle strade, quattro in superstrada), non curarsi di precedenze, rotatorie, incroci, passaggi a livello abbassati, ponti levatoi alzati, andare a oltre 50 all’ora non solo sulle ciclabili, anche se affollate, ma anche nei centri storici, sui marciapiedi, sulle strisce pedonali. Alcuni scienziati ritengono che la causa di tali comportamenti sia un eccessivo uso di integratori, sconsigliati soprattutto se usati al posto dello zucchero nel caffè. Altri pensano che il fenomeno sia dovuto ad una sorta di trance agonistica che spinge ciclisti amatori di mezz’età ad estenuanti allenamenti, spiegabili solo con il desiderio di mettersi alla prova, vivere emozioni sconosciute, esplorare nuove strade, cioè più in generale andare il più possibile lontano da casa. Recenti ricerche hanno finalmente evidenziato la differenza sostanziale tra la bicicletta e gli altri veicoli: per andare in bici non è richiesta l’educazione stradale.
Perché mio marito non capisce che mentre si è sotto la doccia e qualcuno apre l’acqua fredda da qualche altro rubinetto della casa, l’acqua della doccia diventa bollente e io immancabilmente mi prendo delle scottate terribili? Non appena io vado a farmi una doccia lui risciacqua l’insalata, lava il bucato a mano, fa pipì (non contemporaneamente), c’è una soluzione?
Apparentemente la soluzione più semplice sembrerebbe quella di far comprendere al marito la teoria scientifica secondo cui se c’è un rubinetto A aperto, da cui esce acqua tiepida e si apre un rubinetto B da cui esce acqua fredda, da A uscirà solo acqua più calda, perché quella fredda sarà in parte deviata verso B. Ma tra capire e ricordare c’è di mezzo… un mare d’acqua bollente e, come avrà già sperimentato, né lei, né Focus, né Piero Angela riuscirebbero a farlo. Le posso invece dare la soluzione più pratica ideata da una lettrice de “La Finestra” nella sua identica situazione: non appena il marito va sotto la doccia, lei beve dieci bicchieri d’acqua del rubinetto, lava la macchina, la bici del figlio e il cane del vicino, cambia l’acqua dei pesci, recupera dal bidone della raccolta differenziata e risciacqua barattoli, bottiglie e vasetti di yogurt, innaffia orto e aiuole (anche in pieno inverno), avvia la lavastoviglie (vuota) e lava i piatti a mano, prima di andare in bagno a fare pipì chiedendo al marito con aria indifferente se l’acqua della doccia è abbastanza calda.
Perché mia moglie mi strapazza se indosso i miei vecchi jeans strappati e con i rattoppi e poi mi fa comperare dei jeans nuovi con i rattoppi e i buchi?
Se quando indossa i pantaloni nuovi sua moglie smette di strapazzarla può comunque ritenersi un uomo fortunato. Per quanto riguarda le scelte di abbigliamento appare sempre più certo che la discussione tra uomo e donna sulla moda (più che un divario di vedute un vero e proprio strabismo) risalga alla notte dei tempi. Alcuni storici hanno recentemente trovato degli scritti che aggiungono particolari fondamentali per comprendere la questione: sembra che Eva, prima di trovare la foglia di fico adatta ad Adamo, gliene abbia fatte provare tante da rischiare di estinguere tutte le specie di alberi del giardino dell’Eden, per poi decidere di fargli provare una foglia di melo.
Perché non ci si preoccupa abbastanza leggendo le notizie secondo le quali in Trentino è in atto un consumo di cocaina maggiore rispetto alla media italiana?
Molti ritengono si tratti solamente di un cambiamento delle intossicazioni croniche che causano dipendenza momentanea: tra poco tempo i trentini ritorneranno ad assumere le più consuete, legali e rassicuranti sostanze alcoliche.
SRL: Scrittori a Responsabilità Limitata.
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