Ho dato un’occhiata alle dichiarazioni dei redditi dei Trentini relative al 2005, messe on line dall’agenzia delle entrate. Si capisce che le categorie messe meglio dal punto di vista dei guadagni sono quelle dei commercialisti, dei notai e degli avvocati. Come si possono interpretare queste dichiarazioni? Per me sono l’ennesima dimostrazione del potere non solo economico, ma anche politico e culturale che certi ordini professionali hanno all’interno della società.
Per poterle dare una risposta più dettagliata ho contattato il dottor Aliquota, che è il responsabile dell’ufficio “Filosofia fiscale” dell’agenzia delle entrate. Secondo lui non bisogna farne una questione di casta o di privilegi, perché i commercialisti, i notai e gli avvocati che in queste situazioni sono odiati, criticati e nella migliore delle ipotesi invidiati, hanno anche dovuto fare dei sacrifici per diventare quello che sono diventati. Basti pensare agli studi che hanno compiuto e alla gavetta che probabilmente hanno fatto. Insomma, secondo il dottor Aliquota è inutile crucciarsi sui redditi degli altri e casomai sarebbe molto più utile convincere i propri figli ad intraprendere la carriera di commercialista, notaio od avvocato.
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