La Provincia autonoma di Trento, a seguito di un emendamento presentato dal presidente Dellai, ha devoluto 400 mila euro ad un istituto universitario che si trova a Loppiano, vicino a Firenze. Si tratta della fondazione “Sophia”, creata dalla fondatrice del movimento dei focolarini, la trentina Chiara Lubich. Anche il Comune di Trento ha deliberato di donare 50 mila euro allo stesso istituto. Ma cosa avrà di tanto speciale questa fondazione per meritarsi tutti questi soldi trentini, visto che è un istituto cattolico frequentato da soli 38 studenti? In questo periodo di crisi, le amministrazioni pubbliche non dovrebbero fare più attenzione a come spendere i soldi che amministrano? C’era proprio bisogno di utilizzare 450 mila euro dei contribuenti trentini per una scuola che si trova in Toscana?
Il fatto da lei riportato ha provocato un focolaio di polemiche. Da quello che mi risulta però, la Provincia ed il Comune di Trento non hanno fatto niente che possa venire criticato. Infatti entrambe le amministrazioni hanno deciso di devolvere a “Sophia” le rispettive somme dopo avere consultato una ricerca fatta intervistando un campione di 500 mila trentini. Alla domanda: “in questo periodo di crisi, la Provincia ed il Comune di Trento come potrebbero utilizzare parte dei fondi pubblici di cui dispongono?”, il 51% degli intervistati ha risposto: “finanziando l’istituto “Sophia” di Loppiano in Toscana”, il 46% “realizzando una pista di motocross a Trento in piazza duomo” ed il 3% “dando un sostegno alle famiglie bisognose”. Il risultato della ricerca porta quindi a due considerazioni. La prima è che la decisione presa è stata trasparente ed almeno questa volta non si sono spesi soldi pubblici contro i desideri della popolazione trentina. La seconda è che per 5 punti percentuali avremmo avuto le moto da cross che facevano il giro alla fontana del nettuno.
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