“An bisest: an funest!”, dice il proverbio. E il 2008 non poteva iniziare in modo più funesto, con le borse sommerse dai sospetti di recessione degli Stati Uniti, con la ripresa economica sommersa dai sospetti di crisi di Governo, con la famiglia Mastella sommersa dai sospetti dei giudici, con il Governo Prodi sommerso dai sospetti di Mastella, con Napoli sommersa dall’immondizia, senza sospettati. Insomma siamo nella m... edesima situazione del proverbio. Che possiamo fare? Fino alle elezioni niente. ma nell’attesa ci si può salvare dalla depressione canticchiando De Andrè: “Dai diamanti non nasce niente…”.
1, 2, 3… MASTELLA
La crisi politica ha riavvicinato i giovani alla politica, ma più che i ventenni sono stati i bambini ad ammirare estasiati il voto di fiducia. Scazzottate degne dei film di Bud Spencer e Terence Hill, litigi tra senatori che neanche Homer e Bart Simpson, brindisi con spumante e mortadella copiati dai cinepanettoni di Boldi e De Sica. Non altrettanto entusiasti i genitori, che vedono i propri figli appassionarsi ad un nuovo gioco che prende spunto dalla politica. Un bambino, chiamato “Ex presidente del consiglio”, siede su una poltrona e trattiene il fiato gonfiando le guance e coprendosi gli occhi. Gli altri bambini, detti Alleati, si dispongono alla sua sinistra e al cenno di quello più vicino al centro, si spostano a destra. L’Ex presidente del consiglio deve gridare “1, 2, 3… Mastella” poi può riaprire gli occhi. Se la maggioranza dei compagni è rimasta a sinistra vince lui e il gioco si ripete, se invece sono di più gli Alleati a destra, perde sia gioco che poltrona e torna nel gruppo, sostituito dal bambino che si trova più lontano da lui. Il bambino Ex presidente del consiglio non può vincere più di due volte di seguito. A Roma esistono delle varianti: finale di gioco con pugni e sputi, oppure con panino alla mortadella per chi vince. Per questo gioco non c’è ancora un nome unico. A seconda delle zone è detto “Il gioco della poltrona”, Darsela… a gambe dalla maggioranza” o “Casca il mondo, casca la terra, Prodi giù per terra!”.
DA COSA NASCE COSA…
La Cosa bianca: non si tratta né della residenza del presidente Americano, né della notizia dell’avvistamento dello Yeti in Parlamento. La Cosa bianca è la vera novità delle prossime elezioni, in una parola: i democristiani. La nascita della Cosa bianca, battezzata Rosa bianca, e l’intenzione del Partito democratico di non siglare alleanze, hanno scombinato i piani dei partiti minori dell’Unione. Probabilmente ancora sotto shock dopo la decisione di Veltroni, i radicali hanno proposto un’audace alleanza catto-laica: la Rosa bianca nel pugno. I partiti di sinistra: Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Sinistra democratica, sembrava potessero riunirsi, ma la scelta del nome del partito ha immediatamente riacceso la discussione tra Bertinotti, Diliberto e Mussi, che hanno dato vita a tre compagini distinte, rispettivamente la Cosa rossa, la Cosa russa, la Cosa sinistra. Per rinnovare la propria immagine anche i Verdi potrebbero scegliere di chiamarsi Cosa verde. Per attirare gli elettori del Nord c’è anche l’idea di offrire maggiore visibilità ai rappresentanti di Legambiente. Il più confuso sembra comunque essere Di Pietro. Con questa Italia senza più valori l’ex pm di Mani pulite appare in crisi d’identità, tanto che molti lo indicano futuro alleato addirittura dei socialisti. Intanto Veltroni ribadisce la scelta del Pd di andare da solo alle urne. Il fatto è che vista l’avversione degli italiani verso la politica e la conseguente poca voglia di andare a votare, probabilmente sarà proprio quello che succederà. Nel centrodestra, per non essere da meno degli avversari c’è stata la nascita della Cosa blu, che non ha niente a che fare né con i Puffi né con il viagra, ma è il nuovo soggetto politico di Berlusconi. La Cosa nera invece (nessun riferimento alle zone genitali femminili) riguarderà un raggruppamento di forze di destra. L’incertezza nel centrodestra sembra portare comunque ad una generalizzata Cosa grigia.
IL PREMIER CHE VORREI
Un recente sondaggio ha indicato che gli italiani sognano un Presidente del Consiglio forte, determinato, capace di risolvere le beghe tra ministri e i comportamenti indegni di certi parlamentari. I maggiori gradimenti non hanno indicato però né Berlusconi né Veltroni. Sono stati invece votati come Premier ideali Fabio Capello, Pippo Baudo e John Rambo.
SRL: Scrittori a Responsabilità Limitata.
SRL: Scrittori a Responsabilità Limitata.
Nessun commento:
Posta un commento