In Turchia sta per essere approvata una legge che proibisce di fumare nei locali pubblici. Niente di male, anzi… e nemmeno niente di nuovo: succede in quasi tutti gli stati europei. Ma quello che fa pensare è che con questo provvedimento verrà a cadere uno dei cliché più famosi: l’espressione “fumare come un turco”. E allarma il revisionismo storico che sta cancellando uno dopo l’altro i cari vecchi modi di dire… le poche certezze che ci erano rimaste in quest’era di globalizzazione. Ormai scomparso da anni il detto “Chiacchierare come una lavandaia”, sostituito dal più tecnologico “Rumoreggiare come una lavatrice”. Sono caduti in disuso anche espressioni come “Lavorare come un negro”, rimpiazzato dai più moderni “Lavorare come una badante ucraina” o “Lavorare come un commerciante cinese”, fino al più politicamente corretto “Lavorare come un libero professionista… che paga le tasse”. La crisi dell’economia statunitense, lo sviluppo dei paesi emergenti e il caro petrolio hanno portato a cambiare “Fare l’americano” in “Fare l’indiano” o “Fare l’arabo”. Inoltre, a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari, ormai da mesi non si vedono più gruppi di amici andare a mangiare al ristorante e chiudere la cena in allegria col tradizionale “Paghiamo alla romana!”, tristemente soppiantato dai più economici “Prendiamo delle pizze surgelate!” o più semplicemente “Ci vediamo dopo cena!”. Ma il più colpito è il maschio italiano, che da anni ormai non osa più chiedere alla moglie: “Chi porta i pantaloni in questa casa?”, per non vedersi sbattere in faccia le statistiche sulla maggiore intelligenza, cultura, resistenza alla fatica e salute delle donne. Finora gli rimaneva solo di appellarsi alla convinzione di essere un perfetto “latin lover”… espressione che però si è trasformato in un decisamente meno sexy “Italian Bamboccione”. Verrebbe da dire che “Si stava meglio quando si stava peggio…”.
Sta prendendo sempre più piede la tendenza di enti e uffici vari di allargare il proprio ambito lavorativo anche ad attività atipiche. Così al giorno d’oggi si può entrare in un ufficio postale, non per spedire un pacco o fare un vaglia, ma per acquistare il nuovo cd di Gianni Morandi “Fatti mandare dalla mamma.. a prendere il vaglia”, il libro di Harry Potter “La lettera filosofale” o l’ultimo film di Christian De Sica “Vacanze… a casa”. Pro…poste italiane! Le ex Case di Riposo, ora Rsa, “esternalizzano” prestazioni come la somministrazione di pasti e non si occupano più solo degli anziani “esternalizzati” dalle loro famiglie. Per non parlare dell’esercito, che deve salvare la Campania dall’invasione dei rifiuti. Il fatto che nelle ore di punta negli uffici postali si trovino code chilometriche per ritirare una raccomandata e che non in tutte le Case di Riposo ci siano posti per i residenti, forse anche perché manca il personale, fa sorgere un dubbio. Ma se proprio avanzano delle risorse, non sarebbe meglio utilizzarle per migliorare la qualità dell’offerta specifica invece che aumentare la complessità del lavoro?
La politica non è solo strategia, la quale a volte porta a scontri verbali anche violenti, oppure a delle scelte impopolari, (ma che sono magari guidate dall’onestà e dalla correttezza nei confronti dei propri elettori). Gli italiani lo hanno capito da circa vent’anni! Invece sempre più spesso sembra che le decisioni dipendano dalle situazioni, in un certo senso dal caso. Prendiamo come esempio l’emergenza rifiuti della Campania, che poteva avere delle ricadute (di rifiuti) anche sulla nostra Provincia, visto che il Trentino inizialmente si era detto disposto a fare la sua parte… forse perché i livelli di raccolta differenziata sono troppo alti e si rischiava di non potere costruire l’inceneritore tanto voluto dai nostri amministratori. Altre province del Nord più che di volere fare la propria parte, si sono proprio dette disposte… a farsi da parte. Il Governo, che ha avuto solo qualche anno di tempo per pensare ad un programma strutturato che potesse risolvere il problema, nelle ultime settimane ha varato alcune iniziative d’urgenza quantomeno originali. Dopo avere nominato Commissario straordinario San De Gennaro (che i napoletani sperano possa compiere il miracolo di sciogliere l’immondizia) e aver riaperto le scuole (peccato che per camminare sul marciapiede tra le montagne di rifiuti i bambini siano costretti a usare le ciaspole) ha chiesto di smaltire le immondizie campane negli inceneritori delle Regioni italiane. Non si è cioè preoccupato di sottolineare l’importanza della raccolta differenziata, ma ha pensato che fosse più sbrigativo spargere i rifiuti un po’ per tutta Italia.
SRL: Scrittori a Responsabilità Limitata
Sta prendendo sempre più piede la tendenza di enti e uffici vari di allargare il proprio ambito lavorativo anche ad attività atipiche. Così al giorno d’oggi si può entrare in un ufficio postale, non per spedire un pacco o fare un vaglia, ma per acquistare il nuovo cd di Gianni Morandi “Fatti mandare dalla mamma.. a prendere il vaglia”, il libro di Harry Potter “La lettera filosofale” o l’ultimo film di Christian De Sica “Vacanze… a casa”. Pro…poste italiane! Le ex Case di Riposo, ora Rsa, “esternalizzano” prestazioni come la somministrazione di pasti e non si occupano più solo degli anziani “esternalizzati” dalle loro famiglie. Per non parlare dell’esercito, che deve salvare la Campania dall’invasione dei rifiuti. Il fatto che nelle ore di punta negli uffici postali si trovino code chilometriche per ritirare una raccomandata e che non in tutte le Case di Riposo ci siano posti per i residenti, forse anche perché manca il personale, fa sorgere un dubbio. Ma se proprio avanzano delle risorse, non sarebbe meglio utilizzarle per migliorare la qualità dell’offerta specifica invece che aumentare la complessità del lavoro?
La politica non è solo strategia, la quale a volte porta a scontri verbali anche violenti, oppure a delle scelte impopolari, (ma che sono magari guidate dall’onestà e dalla correttezza nei confronti dei propri elettori). Gli italiani lo hanno capito da circa vent’anni! Invece sempre più spesso sembra che le decisioni dipendano dalle situazioni, in un certo senso dal caso. Prendiamo come esempio l’emergenza rifiuti della Campania, che poteva avere delle ricadute (di rifiuti) anche sulla nostra Provincia, visto che il Trentino inizialmente si era detto disposto a fare la sua parte… forse perché i livelli di raccolta differenziata sono troppo alti e si rischiava di non potere costruire l’inceneritore tanto voluto dai nostri amministratori. Altre province del Nord più che di volere fare la propria parte, si sono proprio dette disposte… a farsi da parte. Il Governo, che ha avuto solo qualche anno di tempo per pensare ad un programma strutturato che potesse risolvere il problema, nelle ultime settimane ha varato alcune iniziative d’urgenza quantomeno originali. Dopo avere nominato Commissario straordinario San De Gennaro (che i napoletani sperano possa compiere il miracolo di sciogliere l’immondizia) e aver riaperto le scuole (peccato che per camminare sul marciapiede tra le montagne di rifiuti i bambini siano costretti a usare le ciaspole) ha chiesto di smaltire le immondizie campane negli inceneritori delle Regioni italiane. Non si è cioè preoccupato di sottolineare l’importanza della raccolta differenziata, ma ha pensato che fosse più sbrigativo spargere i rifiuti un po’ per tutta Italia.
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