giovedì 22 ottobre 2009

È LA STAMPA, BELLEZZA

Mi rendo conto che viviamo in un periodo di crisi economica e strutturale, ma sono rimasto di stucco leggendo la notizia secondo la quale al reparto chirurgia prima divisione dell’ospedale Santa Chiara di Trento non viene fornita la carta igienica ai pazienti. Anzi, le persone ricoverate devono portarsela da casa. Ora, mi ricordo che un po’ di tempo fa l’assessore provinciale alla sanità Ugo Rossi aveva dichiarato che il miliardo e 13 milioni stanziati nel 2009 dalla Provincia alla sanità, non erano sufficienti e che per il 2010 si prevede un aumento del 3% del budget. Bene, speriamo che questo 3% (si tratta di oltre 30 milioni di euro), serva per acquistare la carta igienica perché quello che è successo è proprio scandaloso.

Alla sanità trentina, un settore che dà lavoro a 7733 persone, va un quarto dell’intero bilancio della Provincia. Un bilancio che per il 2010 è stimato in 4 miliardi e 550 milioni di euro. È per questo che le persone si arrabbiano quando all’interno della sanità, alla quale bisogna ricordare si ricorre quando si versa in una condizione di bisogno e dal quale si vorrebbe ricevere aiuto e sicurezza, ci sono notizie come quella da lei riportata. Un mese fa ad esempio aveva destato scalpore la notizia secondo la quale l’assessorato alla sanità aveva affidato ad un giornalista esterno un incarico da 41 mila euro annuali. Un incarico di “comunicazione pubblica e di informazione istituzionale in campo sanitario”. Lo scalpore era derivato dal fatto che nell’organico dell’assessorato alla sanità ci sono 3 giornalisti e va detto che oltre a questi ultimi, la Provincia ha il proprio ufficio stampa che conta 46 dipendenti, quindi ci si chiedeva se c’era bisogno di dare all’esterno un incarico simile. In merito all’episodio da lei riportato probabilmente c’è stato un equivoco. All’ospedale Santa Chiara non era la carta igienica che i pazienti dovevano portarsi da casa, ma la carta che viene usata per i comunicati stampa dai giornalisti “sanitari”.

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