giovedì 15 ottobre 2009

IL BISOGNO MOMENTANEO DEL SOMMO POETA

Ho seguito le vicende relative al “Momentary monument”, il monumento momentaneo creato dall’artista Lara Favaretto in occasione della mostra inaugurale per i 20 anni della Galleria Civica di Trento. L’opera, costata 170 mila euro, è composta da circa 90 mila sacchi di juta riempiti di sabbia, come quelli utilizzati dalla protezione civile in caso di rischio alluvione. I sacchi compongono una struttura di quattro lati di 24 metri per 8 di altezza e 2 metri di profondità. La particolarità del quadrilatero è che è stato costruito attorno al monumento a Dante che si trova nella piazza omonima. L’idea del monumento momentaneo, mi sembra di aver capito, è quella di costruire temporaneamente un “monumento del monumento”, una copertura che dovrebbe fare da protezione a quello che è fin dal 1896 un simbolo della comunità trentina. Usando le parole della realizzatrice dell’opera “è uno stato d’allarme che ricorda lo spazio della trincea”. Come se non bastassero le polemiche relative al luogo dove sorge e al costo della sua realizzazione, durante i lavori c’è stato un crollo dei sacchi di sabbia che ha creato ulteriore motivo di discussione. Alcuni hanno addirittura ipotizzato un sabotaggio da parte di chi non condivideva la realizzazione artistica. D’altronde, i dibattiti e le discussioni erano proprio uno degli scopi che il “monumento momentaneo” doveva creare.

Si sa che il Trentino in generale e Trento in particolare sono due realtà dove non sempre è facile introdurre novità. Quando si tratta di novità artistiche è ancora più difficile. Il motivo principale delle polemiche probabilmente riguarda il costo della realizzazione dell’opera. Per quanto riguarda il crollo di parte della struttura si sono fatte altre congetture oltre a quella del sabotaggio. La più credibile al momento ipotizza sia stato il sommo poeta in persona a fare crollare il muro di sacchi tentando di scavalcarlo per andare a far pipì nel laghetto del giardino che porta il suo nome.

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