giovedì 21 gennaio 2010

L’AMBIENTE TRENTINO CHE VERRÀ

Ho letto con interesse il “Botta & Risposta” della scorsa settimana sulle polemiche tra i leader del partito “verdi del Trentino”. Concordo anch’io che la politica ambientale in Trentino lascia un po’ a desiderare. Lei ha parlato della Valsugana con le questioni delle acciaierie e della discarica di monte Zaccon oltre a quella (speriamo) conclusa del biocompostaggio di Campiello di Levico Terme. Vorrei aggiungere anche il discorso del futuro inceneritore di Trento che si vuole costruire ad ogni costo. Ecco, su queste questioni c’è veramente un assordante silenzio da parte dei verdi che dovrebbero essere i difensori dell’ecologia. Come mai? Forse perché i verdi fanno parte della coalizione di governo provinciale. Ma questo dovrebbe essere un motivo in più per lavorare a rendere il Trentino una provincia modello dal punto di vista ambientale. Ed invece no. Gli unici che si occupano di ecologia in Trentino sono i comitati ambientalisti di cittadini che si battono per la salvaguardia della loro terra. Questo non è il Trentino che si vede negli spot turistici. Speriamo che Dellai con il suo nuovo partito “alleanza per l’Italia” si prenda carico di queste problematiche.

La contraddizione tra il “prodotto Trentino” dei cataloghi turistici e delle fiere dedicate alle vacanze e quello che accade da noi a livello ambientale è evidente. Sembra che il paradiso per i turisti sia rimasto solo sulle pagine patinate dei cataloghi e negli stand di promozione turistica. L’ufficio ambientale di Terza Pagina ha effettuato un sondaggio tra gli abitanti della Valsugana. Alla domanda: “cambierà qualcosa quando il presidente Dellai diventerà un politico a livello nazionale?”. Ecco le risposte più significative: 1) Speriamo non diventi mai ministro dell’ambiente; 2) Abbiamo già capito dove verrà realizzata una delle nuove centrali nucleari; 3) Amen.

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