lunedì 14 settembre 2009

IL CONCERTO DEI BASTARD A BORGO VALSUGANA. Lettera sul quotidiano "L'Adige"

Non tutto è filato liscio al concerto dei “The Bastard sons of Dioniso” che si è svolto giovedì scorso a Borgo Valsugana. Non mi riferisco alla loro esibizione che è stata ottima. Mi riferisco al modo in cui è stato gestito l’ingresso del pubblico nel campo di calcio riservato a chi non aveva il biglietto per entrare nel palazzetto. L’accesso è avvenuto da un cancello che è stato aperto solo un’ora prima del concerto, quando già erano accalcate in attesa presumibilmente più di 8000 persone (tra le quali io, mia moglie, mia figlia ed una sua amica). Un cancello chiuso, con il senso di apertura verso le persone in attesa. Forze dell’ordine in abbondanza (poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani), oltre a vigili del fuoco e a persone dello staff organizzativo stavano dietro il cancello. Nelle due ore in cui noi siamo stati in fila e durante le quali era evidente che si stava profilando una situazione di pericolosità a causa della grande massa di persone accalcate, non c’è stato nessuno che abbia dato una comunicazione di qualunque genere. Nessuno ha usato un megafono per comunicare ad esempio: “il cancello verrà aperto tra un’ora” oppure “attenzione, ora apriamo il cancello, non spingete”. Nessuno è uscito per regolare l’afflusso della gente. La cosa più grave poi, è che al momento di entrare, dei due battenti del cancello ne è stato aperto solo uno. A questo punto, non appena la folla ha iniziato a muoversi ed a spingere in maniera sconsiderata come purtroppo succede in queste situazioni, molte persone sono state schiacciate sul battente del cancello rimasto chiuso. E se qualcuno fosse caduto sarebbe stato calpestato. Quando sono entrato ho fatto notare ad un poliziotto e ad un finanziere che il servizio di sicurezza era stato pessimo e che le forze dell’ordine avrebbero dovuto stare fuori e non all’interno del cancello. Il poliziotto mi ha risposto: “sono ordini della casa di produzione”. Immagino si riferisse al fatto che fino al termine delle prove dei “Bastard” il cancello doveva rimanere chiuso. Ma io mi riferivo ad un’altra cosa: non si poteva lasciare aperto il cancello regolando il flusso di entrata delle persone con un sistema di transenne presidiate dalle forze dell’ordine? Evidentemente è stata sottovalutata l’affluenza di pubblico e non si è dato molto peso alle procedure di sicurezza. Ora io chiedo cortesemente a quanti erano presenti quella sera ed hanno vissuto come me quegli attimi di paura di scrivere una lettera al giornale “L’Adige” per segnalarlo. Nello stesso tempo mi auguro che chi era a capo dell’organizzazione rilasci un comunicato stampa per scusarsi di quanto accaduto. E mi auguro ovviamente che non si ripeta più una situazione di pericolo come quella dell’altra sera.

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