Leggo
su un quotidiano locale che il Comune di Pinzolo ha recentemente erogato un
“ulteriore” contributo di 50 mila euro al Comitato che l’estate scorsa ha organizzato
il ritiro dell’Inter in Val Rendena. L’articolo si pone la domanda: “altri 50
mila rispetto a un contributo iniziale di quanti euro?”. Né l’assessore al
turismo di Pinzolo né la presidente del Comitato (che sono tra l’altro la
stessa persona), hanno per il momento saputo dirlo con certezza: “i dati esatti
li potremo dare in occasione della presentazione del bilancio”, è stata la
risposta. Per capire quale possa essere stata questa spesa, ho fatto un giro in
internet. Il sito www.sport.sky.it si riferisce al ritiro dell’Inter del 2011:
“nei 13 giorni di ritiro, costati a Comune e sponsor vari mezzo milione
di euro, spesi in ospitalità, gestione dei campi, allestimenti in sala stampa e
nelle vie del paese, la società nerazzurra ha permesso il rientro (e non solo)
dei soldi investiti grazie a numeri esorbitanti: 100 mila presenze durante il
ritiro, 60 mila posti letto esauriti, quasi 9 mila panini venduti nei bar,
quintuplicati gli incassi degli esercenti di Pinzolo rispetto a un anno fa”.
Ricapitolando: i soldi spesi (in gran parte pubblici, quindi nostri) sono
tanti, ma tante sono anche le ricadute (non per tutti noi ma per le attività
ricettive di Pinzolo. Io l’anno scorso a Pinzolo ci sono stato, per fare
respirare ai ragazzi della cooperativa dove lavoro un po’ di aria buona e un
po’ dell’atmosfera che si crea intorno a una squadra di calcio. Per l’aria
buona c’è andata bene, per il resto no. Si, perché dopo avere controllato sul
sito dell’Apt di Pinzolo se la mattina in questione era previsto l’allenamento
dell’Inter, abbiamo preso contatto con un’ addetta dell’ufficio turistico che
ci ha fatto avere i pass. Il fatto è che quella famosa mattina dei giocatori
non ne abbiamo visto neanche mezzo. Si perché la squadra svolgeva lavoro
atletico in un tendone chiuso e l’unica altra occasione di contatto con il
pubblico è stata l’uscita ad alta velocità dei pulmini con i giocatori a bordo dal
cancello del centro sportivo. Peccato per i ragazzi che erano con me che ancora
se lo ricordano di (non) avere visto i loro beniamini. Peccato per le migliaia
di turisti che a loro volta (non) hanno visto un tubo. Fosse stato di saperlo…
Ecco, se una piccola parte del mezzo milione di euro che costa l’Inter a Pinzolo
venisse investito nel divulgare meglio il programma delle “fatiche” giornaliere
dei calciatori, sarebbe una bella cosa.
Nessun commento:
Posta un commento