sabato 20 aprile 2013

UNA COSA CHE FUNZIONA. IL CERTIFICATO INPS.

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Fra le tante cose che in Italia (e quindi anche in Trentino) non vanno o non vanno come dovrebbero, vorrei parlare una volta tanto di una situazione che invece funziona che è un piacere. Vi ricordate la trafila che si doveva compiere fino a qualche anno fa per comunicare all’INPS e al datore di lavoro di essere ammalati? Funzionava così: si andava dal dottore che decideva se e per quanti giorni lo stato di malattia comportava l’assenza dal lavoro. Il medico compilava il certificato apposito in duplice copia: una per l’INPS e una per il datore di lavoro. La prima cosa da fare, di solito, era telefonare sul posto di lavoro e comunicare quanto sopra. Poi si doveva fare arrivare nell’ufficio INPS più vicino la copia del certificato di competenza (entro 24 ore sennò si rischiava di perdere la copertura della malattia). Ovviamente 1: l’ufficio INPS aveva i suoi orari e se usciti dal dottore l’ufficio era chiuso ci si doveva andare il giorno dopo o spedirlo via posta (sempre se non era chiuso anche l’ufficio postale). Ovviamente 2: in caso di impossibilità negli spostamenti (malattia debilitante o fratture varie), ci si doveva fare accompagnare o chiedere a qualcuno che te lo consegnasse. Quindi: spostamenti, spedizioni di lettere in posta (con coda relativa) o spostamenti di persone terze e di veicoli con investimento di tempo e di denaro. Stessa trafila per la copia del cerificato che si doveva consegnare al datore di lavoro. Una bella seccatura. Ora, per fortuna, dopo una iniziale partenza “elettorale” finta, celebrata dall’allora ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta (finta perché lui nel 2010 la dava per cosa fatta mentre in realtà mancavano i pc e le linee internet negli ufici), ora dicevo, dal 2011 c’è l’invio telematico dei certificati suddetti. In pratica il dottore invia in tempo reale all’INPS tramite internet il certificato di malattia e l’INPS lo gira in automatico al datore di lavoro. Tu esci dall’ambulatorio e già è stato tutto fatto, senza portare, consegnare, spedire, consumare tempo e benzina. L’unico impegno che rimane è quello di telefonare al datore di lavoro per preannunciare quanto sopra. Comodo, vero? Un’iniziativa che Brunetta considerava solo punitiva verso i lavoratori che secondo lui si dichiaravano malati secondo esserlo è diventata una comodità sia per gli uffici che (oh rabbia! Renato) per i lavoratori. 

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