lunedì 30 maggio 2005

TREMITALIA... UNA PRIMAVERA DA BRIVIDI...

Primavera da brividi per la ferrovia della Valsugana. Il 14 aprile un treno ha perso il motore nei pressi di Bassano. Non qualche bullone, proprio l’intero motore, che è finito sotto il treno e lo ha fatto deragliare! I giornali locali hanno cercato di non drammatizzare: “E’ stato un inferno, durato due lunghissimi minuti l’altra sera sulle due automotrici della ferrovia Valsugana, quando ormai erano prossime ad entrare nella stazione di Bassano: i vetri dei finestrini infranti, l’olio motore ha preso fuoco ed i passeggeri sono entrati nel panico”. Pensando ai numerosi pendolari che il giorno dopo avrebbero letto il giornale in treno mentre stavano andando al lavoro l’articolo continuava: “Neppure Trenitalia è riuscita, ieri, a tranquillizzare i macchinisti impiegati sul tratto Trento- Bassano, né la clientela che usufruisce del servizio di trasporto sulla Valsugana. L’incidente infatti ha lasciato sbigottiti anche i ferrovieri più esperti, macchinisti che hanno alle spalle centinaia di migliaia di chilometri, ma che di fronte ad un’automotrice che perde il motore in corsa sono rimasti senza parole”. Immaginate la reazione di chi stava leggendo l’articolo del Trentino sul treno della Valsugana: passeggeri che volevano buttarsi dai finestrini all’altezza della Cascata dell’Orrido, una catena umana che provava a tirare il freno di emergenza. A Villazzano il treno era vuoto, gli autobus per Trento pieni. Sabato 23 aprile nei pressi di Cismon del Grappa ad un altro treno, questa volta diretto a Trento, si è rotto un motore. Trenitalia ha sottolineando i risultati ottenuti in una sola settimana di lavoro: il motore non si è staccato. Infine (almeno speriamo) mercoledì 27 aprile a Carpenè ad un altro convoglio si è scaricata la batteria. Il guidatore, che aveva lasciato a casa il caricabatteria che si attacca all’accendisigari in dotazione ai macchinisti, ha provato a collegare la batteria del treno ad un furgone parcheggiato fuori dalla stazione con delle normali pinze per la macchina, ma quando ha tentato di riavviare il treno il furgone è esploso e il treno non ha potuto proseguire. I vertici di Trenitalia, che dopo il primo incidente avevano parlato di casualità, dopo il secondo di coincidenze e dopo il terzo di fatalità, nel frattempo hanno fatto smontare, anzi raccogliere, pezzo per pezzo il motore dell’Aln 668 deragliato a Bassano sicuri che si trattasse di un sabotaggio, facendolo analizzare da esperti della Lego. Da informazioni top secret  avute dai responsabili di Trenitalia l’ipotesi delle manomissioni sembra trovare fondamento. Scartata la strada di un interesse alieno per la tecnologia avanzata dei treni della Valsugana (è vero che si tratta di tecnologia avanzata, ma nel senso che sulla Valsugana finiscono… di funzionare, i treni avanzati dal resto della rete italiana), la realtà sembra essere un’altra: i sindacati. Ma no, non i sindacati dei lavoratori delle Ferrovie dello Stato… proprio i sindacati dei treni. Come, non sapevate che anche i treni hanno i loro sindacati confederali? Beh, adesso lo sapete: sono i famosi Cobas della nafta, che si differenziano dai Cobas del latte dal fatto che le mucche sono più veloci dei treni della Valsugana. I Cobas della nafta rappresentano le automotrici diesel Aln668 e 445 che da molti anni percorrono la ferrovia della Valsugana (graffiti ritrovati nelle gallerie dei Crozi farebbero risalire questi treni alla cosiddetta Età del gasolio). Va precisato che non fanno parte dei Cobas della nafta, ma di quelli del latte, i convogli della Trento-Malè… la “vaca nonesa” insomma. Da quando hanno sentito che per i loro assistiti suona una brutta musica, un Minuetto per la precisione, i Cobas della nafta hanno deciso di entrare in agitazione. I primi passi per evitare il pensionamento dei vecchi treni sono stati proprio i sabotaggi di cui abbiamo riferito sopra, un grave errore tattico dettato dalla scarsa esperienza: non erano i vecchi treni che dovevano essere manomessi, ma quelli nuovi! Gli ultimi comunicati prendono quindi di mira i nuovi treni e le stazioni: si parla di intasamenti dei gabinetti, di presenza di controllori maleducati a bordo dei convogli, di malfunzionamento delle obliteratrici per la convalidai biglietti (anche se a dire il vero queste forme di agitazione sembra siano in atto già da parecchi anni. L’ultimo estremo tentativo per scongiurare la sostituzione dei vecchi treni è un tipo di protesta rivoluzionario: l’arrivo dei convogli in orario… in questo caso speriamo che l’agitazione duri a lungo.

SRL. Scrittori a Responsabilità Limitata.

Nessun commento: