giovedì 1 febbraio 2007

I PIANI ANTI SMOG

Da alcuni anni ormai quando in Trentino arriva la stagione fredda, dal cielo non cadono più grandi e soffici fiocchi di neve, ma minuscole e dense polveri fini. In assenza della neve tra i politici trentini si sta affermando una nuova disciplina sportiva invernale: inventare nuove disposizioni per risolvere il problema dell’inquinamento. Curiosando sul sito della Giunta Provinciale si legge che l’Appa (Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente) ha elaborato un piano di azione pluriennale che prevede una serie di provvedimenti volti al raggiungimento, entro il 2010, dei seguenti obiettivi:
blocco su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli Euro 0 e dei veicoli diesel Euro1;
blocco su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli diesel non dotati di dispositivi di abbattimento delle polveri;
blocco su tutto il territorio provinciale dei ciclomotori e motocicli non conformi alla normativa Euro1.
Inoltre, secondo il sito Provinciale le Amministrazioni Comunali dovranno prevedere interventi riguardanti attività diffuse sul territorio che contribuiscono in modo rilevante sulla qualità dell'aria. In particolare:
il divieto di bruciare all’aperto i residui vegetali (sterpaglie, residui della potatura, ecc.) senza alcun tipo di deroga;
il rigoroso rispetto delle temperature negli edifici comunali attraverso l’individuazione di un unico responsabile e la sensibilizzazione di tutti gli utilizzatori delle strutture;
raccomandare alla cittadinanza il rigoroso rispetto dei valori massimi consentiti della temperatura all’interno degli edifici;
eseguire o incrementare le attività di lavaggio delle strade al fine di evitare l’accumulo di polveri;
disporre che la pulizia di strade, piazzali, marciapiedi e giardini sia effettuata solo con raccolta e spazzamento ad umido.
Non c’è che dire, sembra proprio un piano di azione particolareggiato, pieno di buone intenzioni… e di buone disposizioni. Leggendo i giornali non sembra però proprio tutto così semplice: il Comune di Trento sceglie direttive diverse da quelle di Rovereto, il Comune di Rovereto sceglie direttive diverse da quelle di tutti gli altri Comuni. L’adozione delle targhe alterne avviene dopo tempi di sforamento dei livelli delle polveri fini diversi da un Comune all’altro. I Consigli Comunali dei paesi a più alto rischio di inquinamento prendono decisioni senza seguire una strategia… comune. Insomma, con l’innalzamento delle concentrazioni di polveri fini… si è alzato un grande polverone. La Provincia dopo le festività (e forse a causa dei festeggiamenti) ha provato a facilitare il compito degli amministratori sciogliendo la vecchia APPA (Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente) di cui parlavamo all’inizio. Ora chi si occupa di inquinamento è l’APPPA…che significa: “Allora, Per il Problema delle Polveri… Arrangiatevi”. Tagliato il cordone ombelicale con mamma Provincia, Sindaci e Consiglieri Comunali si sono subito dati da fare… anche a causa della prolungata chiusura di molte piste (se ne aprono di nuove solo a Palù del Fersina)…  discutendo quali provvedimenti adottare. Inizialmente si è vista una serie rimedi se possibile più confusi di prima: Comuni che vietavano le targhe pari, Comuni vicini che vietavano le targhe dispari, altri Comuni limitrofi che vietavano i numeri multipli di tre… tutti nello stesso giorno; Comuni che vietavano nei giorni pari la circolazione dei giorni dispari e viceversa. Un casino. Da qualche tempo sembra che la razionalità abbia portato a strategie più organizzate. Vediamole. I cinque Sindaci dei centri maggiori (Trento, Rovereto, Pergine, Riva e Arco) da alcune settimane si incontrano ogni lunedì sera alle 20 per giocare a Monopoli. A mezzanotte in punto i segretari comunali stendono i bilanci decretando chi è riuscito a gestire meglio il proprio patrimonio. Il vincitore può non applicare alcuna limitazione al traffico del suo Comune, ma ha la facoltà di decidere per i quattro che hanno perso. I rappresentanti della Giunta Comunale dei paesi con più di cinquemila abitanti (Mori, Ala,  Lavis, Levico, Borgo e Mezzolombardo) ogni domenica mattina si riuniscono presso la sede degli alpini dei Comuni di appartenenza in un’affollata assemblea plenaria per incontrarsi, o meglio scontrarsi… in un torneo di calciobalilla. Nel tardo pomeriggio la classifica determina la gravità dei provvedimenti adottati nei diversi comuni la settimana successiva. I piccoli Comuni invece hanno deciso di riunire le forze e coinvolgere direttamente i giovani  promuovendo dei concorsi di idee presso gli Istituti Comprensivi. Il progetto intendeva sensibilizzare i ragazzi sul problema inquinamento. Inoltre si cercava di favorire l’applicazione pratica dei concetti di scienze e fisica studiati a scuola. Per questi motivi dagli studenti ci si attendevano provvedimenti moderni ed innovativi. Il risultato non è stato però all’altezza delle aspettative: le uniche idee proposte suggerivano di vietare le bibite gassate a ricreazione; di evitare di cucinare fagioli nelle mense scolastiche; di vietare ai giovani la vendita di sigarette sprovviste di filtro anti particolato; di impedire la circolazione ai professori più severi da settembre a giugno; di limitare le ore di educazione fisica (secondo uno studente di terza media il surriscaldamento dei corpi durante la corsa provocherebbe l’innalzamento delle temperature medie del pianeta e lo scioglimento dei ghiacciai). Il futuro è grigio... sarà lo smog!
Mentre stiamo andando in stampa è arrivata la notizia che speciali deroghe alle misure suddette sono state concesse a Levico e Novaledo. Infatti vista la presenza sul confine tra i due abitati dell’impianto di biocompostaggio, la Provincia non ha avuto il coraggio di chiedere ai due Comuni di prendere provvedimenti contro lo smog.

SRL: Scrittori a Responsabilità Limitata.

Nessun commento: