Ho visto per la prima volta il monumento alla famiglia che quest’estate è stato collocato a Trento in Piazza Dante. Prima ne avevo sentito parlare solo a proposito del costo (140 mila euro?) e delle polemiche riguardo al tipo di famiglia riprodotto (classico: con padre e madre sposati e figli). Infatti c’erano state delle contestazioni da parte di chi sosteneva che al giorno d’oggi i modelli delle famiglie adesso sono anche molti altri: composte da single, da persone non sposate anche con figli, da persone dello stesso sesso etc. Su questo secondo argomento io penso che ogni tipo di famiglia vada rispettata. Io però le scrivo per un’altra questione: è vero quello che si dice che il monumento è stato realizzato in Cina per una questione di risparmio?
Concordo con lei che al giorno d’oggi ci sono vari modelli di famiglia che, secondo me oltre che rispettati dovrebbero anche venire tutelati. Per quanto riguarda la sua domanda, sembra effettivamente che il monumento sia stato realizzato in Cina per risparmiare (anche se il conto è stato comunque salato). Questa notizia è stata fonte di polemiche tra chi commentava che il monumento avrebbe potuto essere costruito da noi, visto che tutti celebrano il made in Italy (nel nostro caso made in Trentino), contro l’invasione dei prodotti della Cina. Sembra però che non si tratti solo di una questione di risparmio. L’iniziativa si inserisce invece all’interno di una politica di scambi commerciali e culturali tra Oriente e Occidente. Il sindaco di Pechino, infatti, ha stretto un’accordo con una ditta della Val di Cembra che fornirà il porfido per la realizzazione di un monumento alla famiglia da collocare in piazza Tienamen.
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