I consiglieri provinciali della Lega Nord Boso, Divina e Fugatti, dopo essere stati votati per rappresentare i propri elettori in consiglio provinciale, si sono dimessi e torneranno a ricoprire le cariche politiche precedenti: europarlamentare (Boso), senatore (Divina) e deputato (Fugatti). Verranno ora sostituiti dai primi tra i non eletti. Ma la Lega Nord non aveva fatto dell’espressione “Roma ladrona” uno slogan dispregiativo verso la capitale che è il centro legislativo e governativo dell’Italia? Perché ora ci ritornano? Per un discorso di coerenza avrebbero dovuto rimanere in consiglio provinciale a dare il loro apporto per fare funzionare al meglio gli organi legislativi e governativi trentini. Certo che potrebbe venire il dubbio (anche agli elettori della Lega Nord) che la cosa che li interessa di più sia rimanere attaccati alla più comoda e meglio retribuita poltrona del parlamento di “Roma ladrona”.
Nella sua osservazione sui consiglieri provinciali della Lega Nord che andranno a fare i parlamentari dopo avere sempre definito il centro di potere nazionale “Roma Ladrona”, vedo un po’ di demagogia. “Roma ladrona” infatti, non è altro che una tipica espressione della lingua dei politici, il politichese appunto. Alla stessa maniera di “divergenze parallele”, “teatrino della politica”, “partitocrazia” etc, è una frase che non ha nessuna corrispondenza nella realtà e viene usata solo per scopi elettorali. L’espressione “attaccati alla poltrona” (meglio retribuita nel caso di quella di parlamentare rispetto a quella di consigliere provinciale) sembra non rientrare invece in questa tipologia di frasario.
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