Dopo la scoperta nell’inverno scorso della discarica di materiale inquinante nella ex cava di monte Zaccon a Marter di Roncegno e la recente faccenda delle tonnellate di materiale non conforme che uscivano dall’acciaieria di Borgo Valsugana, è stato istituito uno speciale nucleo forestale provinciale. Era ora. Le indagini su Marter e sull’acciaieria erano state finora svolte dal corpo forestale dello stato che ha sede a Vicenza. Non si è mai capito se erano dovuti intervenire dal Veneto perché in Trentino si chiudevano troppi occhi o perché non c’era un corpo investigativo che poteva occuparsene. Comunque sia speriamo che ora la Provincia abbia gli strumenti per vigilare su quanto si sta compiendo di illegale in materia di ambiente soprattutto in Valsugana.
La Provincia ha costituito il nuovo Nucleo Operativo Speciale Forestale (NOSF) con il preciso intento di dotarsi di un organo investigativo che si possa occupare di ambiente sia in territorio provinciale che fuori dai confini del Trentino. Sembra che uno dei motivi per i quali il corpo forestale provinciale è stato sostituito nelle indagini da quello statale, sia stato proprio il fatto di non avere potuto in precedenza indagare fuori provincia. Fatto sta che ciò aveva fatto nascere sia dei sospetti su quello che sembrava un non volere vedere da parte dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente su quanto di poco chiaro succedeva riguardo all’ambiente (il biocompostaggio di Campiello di Levico insegna), sia dei malumori della Provincia che si vedeva di fatto esautorata di una competenza che ricadeva all’interno dei propri confini. Speriamo non trovi conferma quello che voci (maligne) di corridoio già riportano sulla reale importanza del nuovo strumento di controllo sull’inquinamento ambientale e cioè che l’acronimo NOSF sia già stato cambiato da Nucleo Operativo Speciale Forestale in: NO Saven sa Farghe.
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