Ho appresso con sgomento la notizia del rinvio della data delle elezioni provinciali. Già non vedevo l’ora che venisse il 26 di ottobre, perché non ne potevo più di questa campagna elettorale che per rottura di scatole è seconda solo a quella dell’aprile scorso per le elezioni per il rinnovo del parlamento nazionale. Quella volta pensavo di aver già dato fondo alla mia pazienza elettorale, dopo i timori di un ritorno all’ “ortodossia marxista” e riferimenti al “principale rappresentante dello schieramento avversario”. Mi sbagliavo, perché mi sono accorto di avere una riserva di pazienza alla quale ho attinto fino a questo momento, ma che ora è veramente agli sgoccioli, dopo due mesi di “magnadore”, di manifesti con capi indiani, di notizie di appalti pilotati, di firme di presentazione delle liste non autenticate in tempo, di ricorsi al TAR, di poveracci nazifascisti etc., chi ce la fa ora a resistere fino al 9 novembre?
La sua è una sensazione che stanno provando molti altri elettori. Per poterle dare una risposta efficace ho consultato il CSME (Centro di Salute Mentale Elettorale), che si occupa dei disturbi provocati negli elettori da mesi di spot, comizi, invii per posta di volantini e candidati nei mercati cittadini che distribuiscono santini. Il primario del CSME, il dottor Preferenza, ci ha risposto prescrivendo tre tipi diversi di terapie di sopravvivenza: 1.andare in ferie fino al 9 novembre (per chi se lo può permettere, anche se è bassa stagione). 2. rifuggire tutte le occasioni di vedere i candidati (molti avranno comunque finito i soldi per la campagna elettorale e non potendo più stampare volantini o acquistare spot in televisione si incontreranno solo al mercato cittadino). 3. rivoltare contro i candidati le loro stesse armi: andare con tutta la famiglia agli incontri e alle riunioni di tutti gli schieramenti e mangiare e bere il più possibile; farsi offrire da bere al bar da tutti i candidati che si incontrano al mercato ed alle feste; farsi aiutare a portare la spesa (difficilmente rifiuteranno specialmente se in presenza di pubblico).
Nessun commento:
Posta un commento