Ogni volta che mi metto in viaggio ritrovo un personaggio che incontro sempre, qualunque sia la mia destinazione. Si tratta del signor Cretino, di cui non ricordo il nome. Non so come faccia, ma non appena entro in autostrada e provo a sorpassare, andando al massimo ai 130, il signor Cretino mi piomba alle spalle andando perlomeno a 150 e inizia a farmi i fari come se avesse a bordo quattro partorienti. Ma se il limite è 130, Imbecille! Ah, ecco qual’era il nome. La tentazione sarebbe di non spostarmi e proseguire sulla stessa corsia alla mia velocità fino a destinazione, col permesso del codice della strada, come un moderno Don Chisciotte sul suo ronzino meccanico… ma poco dopo rinsavisco, cambio corsia e lo lascio passare. E la recente vacanza che ho fatto a Roma con la mia famiglia non fa eccezione. Appena entrato in A22 a Trento, Imbecille ha iniziato a farmi i fari da Bressanone, per sorpassarmi a Rovereto Sud. Un consiglio: Cretino, anzi Imbecille: al posto dei fari monta direttamente delle luci stroboscopiche da discoteca. Vabbè, andiamo avanti. Durante il viaggio ho notato quali sono le indicazioni che più scuotono le coscienze degli automobilisti. Non sono, come si potrebbe pensare i confortanti messaggi del tipo “Un morto su cinque è dovuto a distrazione. Cavoli, non leggere, guarda dove vai!”. Si tratta invece di quei cartelli che ti informano: “Stazione di servizio a 2 km . Prossima stazione a 67 km ”. Panico. “Avrò abbastanza benzina nel serbatoio?”. “Ce la farò a resistere senza andare in bagno?”. “E mia moglie?”. “E la bimba?”. “E la gazzetta?” A questo punto solitamente mi avventuro in calcoli matematici che per essere risolti dovrei fare ben più di 67 km . “Se finora ho consumato tre quarti di serbatoio e ho bevuto l’ultimo caffè alle sette, quanti chilometri riuscirò a fare prima che mi scappi la pipì? Sette diviso una lattina di aranciata fa due, riporto di 1 euro, fratto 400 chilometri…” Il dubbio che mi assilla fino al cartello successivo “Ti ho detto che un morto su cinque è dovuto a distrazione… che domande ti fai, guida!”. Arrivati a Roma abbiamo affrontato il GRA (Grande Raccordo Anulare), una specie di girone dantesco che si dovrebbe invece chiamare GRM (Grande Raccordo del dito Medio), visto che questo sembra essere il tipico saluto degli automobilisti imbottigliati nel traffico. Durante la traversata di questo Stige di asfalto, tra iracondi impantanati nel traffico, ho visto una concentrazione di SUV (una volta si chiamavano gipponi) più alta che in Trentino, dove almeno ci sono le montagne. A cosa serve a Roma un SUV, per salire a Monte Mario? Man mano che mi avvicinavo al centro della città le stazioni memorizzate sulla mia autoradio venivano miracolosamente sostituite da “Radio Maria”. Ingerenza del Vaticano nella vita pubblica? Boh! Arrivati nella Capitale siamo stati accolti dagli zii che ci avrebbero ospitato. Io rimanevo a bocca aperta nel vedere mio zio che attraversava strade inondate da macchine in punti dove non c’erano le strisce, facendosi largo come Mosè sul Mar Rosso. Quando gli ho chiesto perché non camminasse sulle “zebre” mi ha risposto: “Aho! Tanto nun cambia gnente. Strisce o non strisce qua te tirano sotto lo stesso.” In una vetrina del centro ho visto una borsa griffata che costava 1690 euro… molto di più del mio stipendio mensile… molto più di uno stipendio annuo nel terzo mondo… Tutta argentata, aveva un aspetto così “spaziale” che su questo pianeta l’avrei vista bene solo al braccio di uno dei Rockets. Nella nostra di borsetta invece c’era una guida turistica del Lazio. Io pensavo fosse troppo generica, ma mi sono consolato vedendo turisti tedeschi con in mano guide dell’Italia e turisti giapponesi con guide dell’Europa. Il Colosseo è il simbolo dell’Italia… una guida ci ha spiegato che per costruire questa grande opera ci vollero dieci anni. Un cartello di lavori in corso nei pressi del Colosseo informava che una grande opera per la città di Roma (un marciapiede) era in corso di realizzazione. I lavori, iniziati nel marzo 2006, si sarebbero dovuti concludere nel settembre 2006… 7 mesi. Peccato che a fine maggio non erano ancora finiti… l’attesa durerà altri 9 anni? Ave.
SRL: Scrittori a Responsabilità Limitata.
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